Riproporre un gioiello che, anche se per certi versi appare datato, riesce tuttavia a trasmettere integrale il messaggio per il quale era stato cesellato: dare voce a quei poveri che troppo spesso la nostra indifferenza relega nell’angolo buio dell’esistenza. Questi i pensieri che ci hanno indotto a ripubblicare questo famoso libro di Nazareno Fabbretti, che apparve negli anni ‘60.
Riappare l’opera prima di Nazareno Fabbretti scrittore. Da più parti si sollecitava la riedizione del volume, ormai introvabile, di cui l’autore – scomparso lo scorso ottobre – conservava gelosamente un’unica copia. Dei cinquanta e più che seguiranno, questo gli rimase sempre il più caro. «Come tutti i “nessuno”», scriveva, affidandocelo. Negli anni ’50-60, fra Nazareno svolgeva il suo ministero a Genova, al convento dell’Annunziata. Giornalista già noto e apprezzato, sceglie qui il respiro e la dignità di un libro per farsi voce e parola dei poveri, di quell’umile popolo senza nome che gravita intorno alla sua chiesa troppo bella e ricca.
«Jesus», agosto 1998