In un costante e fecondo riferimento al pensiero del Maestro e amico Paul Ricœur, in questo saggio l’A., all’interno del contesto odierno di comunicazione massmediale, invita a riconsiderare la dinamica interpersonale della comunicazione in quanto trasmissione di sé all’altro e viceversa.
Seguendo varie linee analitiche d’indagine, la riflessione, partendo dalla considerazione degli elementi più squisitamente semiotici della comunicazione, giunge poi ad articolarsi alla luce di quell’esperienza ermeneutica, che consente di recuperare l’imprescindibilità dell’elemento personale nel rapporto comunicativo.
L’A. mira, in questo modo, a mettere in evidenzia come il patto comunicativo sia volto alla ricerca dell’uguaglianza attraverso la disuguaglianza, alla ridiscussione della propria identità tramite la differenza, l’alterità, l’intreccio con storie e culture altre. Perché – è questo il filo conduttore della trattazione – soltanto la reciprocità tra ineguali può rendere ciascuno un essere insostituibile. Ma, per raggiungere tale livello, l’analisi della comunicazione non può esaurirsi nella descrizione di strumenti tecnologici sempre più raffinati, bensì recuperare i simboli e le immagini in cui quell’insostituibile viene ad espressione.