Il racconto di un prigioniero di guerra
di Augusto Pignatelli e Miriam Paschetta (ed.)
Autore
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Augusto Pignatelli Augusto Pignatelli, classe 1886, è stato uno dei soldati, più... leggi tutto.
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Miriam Paschetta Cresciuta a Cantalupa (TO), ha conseguito la Laurea Magistrale in... leggi tutto.
Con la collaborazione di: Giustino Bello (Prefazione di)
Il racconto di un prigioniero di guerra
di Augusto Pignatelli e Miriam Paschetta (ed.)
Augusto Pignatelli, classe 1886, è stato uno dei soldati, più di un milione, mobilitati dall’Italia durante la Prima Guerra Mondiale. È stato uno dei circa 580.000 uomini catturati dai nemici al fronte e diventati prigionieri di guerra. Non è stato uno di quelle migliaia di prigionieri che non hanno fatto ritorno, morti di malattie allora incurabili o di stenti nei campi di prigionia austriaci. Ma è stato anche un uomo che ha donato un grande affetto ai genitori e ai fratelli, che ha amato la sua Vittoria, che ha pianto per i figli morti poco dopo la nascita, che ha conservato la sua umanità e i suoi valori nell’orrore della guerra. E lo ha raccontato. Lo ha confessato a delle pagine scritte e riscritte, consegnandoci una preziosa memoria di uomini, luoghi e tempi che non ci sono più, ma che hanno ancora tanto da insegnarci.
Contenuti extra
Indice
Prefazione (Giustino Bello) - Introduzione (Miriam Paschetta)
- Il racconto di un prigioniero di guerra
- Cantalupa
- La scuola ed il lavoro
- Il portamonete
- La morte del parroco don Portis
- A scuola: il castigo
- La morte di Ninina ed il mendicante
- L'esame
- Il lavoro al Colletto
- La gita a Torino
- La mula
- Un altro portafogli
- La nevicata
- Il servizio militare: Pinerolo
- Il trasferimento a Torino
- L’addestramento in Veneto
- Il viaggio di ritorno e l’automobile
- A Belluno
- Il nuovo servizio a Torino
- Il rientro nella 30° Compagnia a Luserna
- Accantonamento a Frossasco, Coazze e nelle valli
- Il ritorno a Torino
- La partenza di Umberto e il congedo
- L’incidente con la bicicletta
- Il richiamo alle armi e i cantalupesi
- La scuola popolare e il teatro