Nacque a Castelnuovo d’Asti nel 1811, divenne prete a 22 anni ed entrò come allievo nel Convitto ecclesiastico torinese del teologo Luigi Guala, dove i neo-sacerdoti potevano approfondire le loro conoscenze. Vi rimase prima come insegnante, poi come direttore spirituale ed infine come rettore.Nonostante la mancanza di una voce tonante venne chiamato a predicare. Fece opera di catechesi verso i giovani muratori e i carcerati. Insegnò nella cattedra di teologia morale, formando così generazioni di sacerdoti. Dedito anche ad un’intensa opera pastorale verso i bisognosi, popolare a Torino in particolare per l’aiuto offerto ai carcerati, anche col supporto morale alle loro famiglie, venne definito «il prete della forca» perché accompagnò molti condannati all’esecuzione capitale.Divenne amico di don Bosco e lo consigliò, indirizzandolo ad aiutare i ragazzi poveri di Torino.Morto il 23 giugno 1860 a Torino, venne beatificato nel 1925 e canonizzato da papa Pio XII nel 1947, proclamato patrono dei carcerati e dei condannati a morte.