La sorella che salva
La funzione virtuosa del limite. Ri-volgersi alla parola, al desiderio, all’amore
di Beatrice Balsamo
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La sorella che salva
La funzione virtuosa del limite. Ri-volgersi alla parola, al desiderio, all’amore
di Beatrice Balsamo
Quello che caratterizza la nostra epoca è la spinta ad ottenere sempre “di più” di felicità, benessere, soddisfazione, godimento. Jacques Lacan, già nel 1971, indicava questa spinta al sempre “di più” come la caratteristica del Super-Io contemporaneo, non più istanza paterna di proibizione, ma avida e individualista che incita all’imperativo: «Godi! Soddisfati!».
Tutto è sotto questo segno: le relazioni, i rapporti con gli ideali, i vincoli familiari, la relazione tra i sessi, il nostro rapporto con il linguaggio. Tutto in una spinta senza limiti.
Alla luce di queste premesse, la figura eroica di Antigone, la sorella che salva l’umano, con il coraggio del suo gesto e il dono del Nome, «suprema misura della sovrabbondante potenza di Amore», rappresenta per l’autrice la parola in-audita che si oppone al regime discorsivo compiacente, semplificato, di un’ammiccante banalità, segnale di una involuzione autoritaria in corso.