La presenza dei monaci favorì nell’età medievale la messa a coltura di molte terre e creò le condizioni per il formarsi di centri abitati attorno alle abbazie. Quegli uomini avevano incontrato una Fede che li aveva cambiati, insegnando loro a guardare la realtà in tutti i suoi aspetti; una Fede che proprio per questo fu capace di generare civiltà. Mille anni dopo, umilmente entusiasti per questo stesso, identico incontro con una Fede che nasce dall’esperienza, alcuni amici hanno fondato, nell’autunno del 1996, il Centro Culturale che edita questa pubblicazione. La scelta del nome del Centro Culturale cadde su Guglielmo da Volpiano, non solo per le radici storiche che il monaco ebbe con San Benigno Canavese, ma ancora di più per il suo modo di vivere: ancorato, attraverso la regola di san Benedetto, alla Chiesa. Ci è piaciuto il suo calarsi nella realtà dell’epoca: come, cioè, ha percorso la strada che gli era posta innanzi, con la coscienza di partecipare ad un progetto più grande di Lui e generando, a sua volta, nuove tracce nella storia. Con questa coscienza il Centro Culturale desidera riscoprire le radici da cui proviene questa esperienza.