Un romanzo breve, narrativo-meditativo. La protagonista del racconto è una pietra che, tratta dalle profondità della terra, viene posta sulla facciata di un antico palazzo nobiliare e, da quella posizione privilegiata, getta uno sguardo attento e riflessivo sulla realtà umana di un piccolo borgo di provincia.
L’idea del libro nasce da un’osservazione piuttosto diffusa: le pietre (specialmente quelle di edifici e monumenti antichi) vengono spesso considerate come mute testimoni della storia. L’originalità dell’opera sta invece nella decisione di dare voce e coscienza alla pietra, rendendola in tal modo soggetto attivo e narrante del romanzo.