Avvenire, 23 Agosto 2023
Una biografia di Andrea Bosio ricostruisce nella sua interezza e profondità la figura del sacerdote, ucciso a bastonate dai squadristi il 23 agosto 1923. A partire dalle critiche alla Chiesa del tempo.
di Andrea Bosio
Con la collaborazione di: Calogero Marino (Prefazione di), Massimiliano Costa (Postfazione di)
di Andrea Bosio
Don Giovanni Minzoni (1885-1923) è stato un testimone del suo tempo e la sua storia parla ancora al nostro. Testimone e martire, perché a causarne l’uccisione fu la coerenza del suo annuncio evangelico e la dedizione alla missione. Ripercorrerne la vicenda, non solo biografica, inquadrandola ancora una volta nel complesso contesto storico e sociale consente di riscoprire questa figura di prete, educatore e scout non solo alla luce del tragico epilogo, ma per la ricchezza del suo cammino, da Ravenna ad Argenta, passando per Bergamo e il fronte della Prima guerra mondiale.
«Don Minzoni morì “vittima scelta” di una violenza cieca e brutale, ma il senso radicale di quella immolazione supera di gran lunga la semplice volontà di opposizione ad un regime oppressivo, e si colloca sul piano della fede cristiana».
Giovanni Paolo II
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Una biografia di Andrea Bosio ricostruisce nella sua interezza e profondità la figura del sacerdote, ucciso a bastonate dai squadristi il 23 agosto 1923. A partire dalle critiche alla Chiesa del tempo.
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