Il 10 ottobre 1941, nel corso della Conferenza di Praga voluta da Reinhard Heydrich, Reichsprotektor di Boemia e Moravia, i nazisti istituiscono il ghetto di Terezín, che con il tempo verrà a costituirsi quale «laboratorio diabolico» a servizio della propaganda di regime. Nei quattro anni di funzionamento vengono internate circa 140.000 persone, tra loro 15.000 bambini. Al momento della liberazione gli adulti sopravvissuti sono 3800, i bambini 142. Nel «ghetto modello» creato dai nazisti si tengono 2430 conferenze, 600 spettacoli teatrali e musicali e si allestiscono i laboratori d’arte per bambini.
Leggere l’universo Terezín, definito «fucina di cultura» da Chaim Potok, significa conoscere una realtà di fame, violenza, morte e orrore, ma soprattutto riscoprire la forza vitale della dignità umana, della cultura come valore, dell’educazione come responsabilità.
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Indice
Premessapag. 5
Prefazione (Anna Foa)» 7
Introduzione» 13
I – VITA EBRAICA» 21
Ouverture» 25
Alfin siamo liberati» 35
Kde domov muj? Dov'è la mia casa?» 47
La vita è altrove» 51
II – IN TRAPPOLA» 57
15.3.1939. Addio Radio Praga» 58
III – UNIVERSO TEREZÍN» 65
Terezín diventa Theresienstadt» 69
Il ghetto modello, ovvero il potere della propaganda» 85
La fortezza della resistenza» 96
Identificarsi» 101
Sopravvivere» 109
Protestare» 114
Ridere» 118
Educare» 121
Epilogo» 126
Postfazione.
Ricordo del professor David Bloch» 127
Bibliografia» 135
Saggi e opere di storia» 135
Terezín» 138
Materiale audio e visivo» 140
Archivi e siti» 141
Rassegna stampa
La Gazzetta del Mezzogiorno, 26 Gennaio 2017
«La storia di Terezín è in realtà poco conosciuta dai non specialisti, offuscata come è stata da quella di Auschwitz. Solo negli ultimi anni, in particolare dopo il grande flusso di visitatori nei luoghi della Praga ebraica dopo il 1989 e dopo che gli studiosi hanno cominciato a raccogliere le opere musicali prodotte a Terezín…
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