Nei lontani anni Ottanta un giovane Paolo Dall’Oglio si imbatte per caso in un antico monastero sperduto fra le montagne nel Qalamun siriano a circa 1500 metri di altitudine, a metà strada fra Damasco e Homs. Quel luogo e la spiritualità che ne emana diventano la missione del giovane gesuita che ha, oltre alla vocazione, l’idea di un punto di incontro fisico e simbolico fra Oriente e Occidente.
Nel corso di lunghi anni la visione teologica e spirituale di padre Paolo ha coinvolto un gran numero di persone, le ha colpite, cambiando il corso delle loro esistenze. Dal 1982 il monastero di Mar Musa al-Habashi, ovvero di San Mosè l’Abissino, è diventato un saldo punto di riferimento per il dialogo islamo-cristiano ed è passato attraverso numerose trasformazioni, sopravvivendo alla guerra, alla minaccia dell’Isis e al rapimento del suo fondatore avvenuto a Raqqa il 29 luglio 2013. Da allora, di lui non si hanno più notizie.
Questo libro ne racconta la storia attraverso la voce dei protagonisti. Ciascuna di queste testimonianze narra un viaggio nel cuore della fede, dell’accoglienza e dell’amore verso l’Islam. È un viaggio carico di umanità spesso difficile e sofferto ma sempre accompagnato da una profonda comunione spirituale all’interno della Comunità e guidato dalla fede.
È un viaggio iniziato per mano di padre Paolo, ma che non è finito con la sua scomparsa. Al contrario. In questi scritti la Comunità rinnova un voto di fede che trascende le vicende storiche per rimettere al centro il pensiero del suo fondatore. Oltre le testimonianze dei monaci, delle monache e dei laici che a vario titolo hanno fatto parte di questa storia, dodici lettere di padre Paolo accompagnano il racconto.
Questo libro ci racconta e ci spiega molte cose, dando giustamente lo spazio principale alle testimonianze personali di tutti i membri della Comunità che ne fanno parte finora, o di altri che hanno partecipato più profondamente al suo cammino nel corso degli anni. Paolo è presentissimo, come origine, guida e ispiratore di questa straordinaria avventura, e anche con le sue lettere. Ma non c’è solo lui. Ed è proprio per questo che la Comunità c’è ancora.
Padre Federico Lombardi s.j.
Romasette, 20 Luglio 2022
«Sono passati quasi nove anni dalla scomparsa di padre Paolo Dall’Oglio (a Raqqa il 29 luglio 2013) e abbiamo continuato a pensare a lui e ad attendere. Intanto non abbiamo potuto non interrogarci innumerevoli volte sul destino della Comunità di Deir Mar Musa da lui fondata, che pure ha continuato il suo cammino, ben oltre…
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Agensir.it, 19 Luglio 2022
Il libro, disponibile nelle librerie da venerdì 22 luglio, racconta la storia del monastero di Mar Musa al-Habashi, ovvero di San Mosè l’Abissino. Dal 1982, anno della sua fondazione, è un saldo punto di riferimento per il dialogo islamo cristiano.
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Il posto delle parole, 20 Settembre 2022
Nei lontani anni Ottanta un giovane Paolo Dall’Oglio si imbatte per caso in un antico monastero sperduto fra le montagne nel Qalamun siriano a circa 1500 metri di altitudine, a metà strada fra Damasco e Homs. Quel luogo e la spiritualità che ne emana diventano la missione del giovane gesuita che ha, oltre alla vocazione,…
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A nove anni dalla sua scomparsa, la voce di padre Paolo Dall’Oglio è ancora forte - Confronti, 29 Luglio 2022
[…] in ordine di uscita, firmato da Francesca Peliti, amica della Comunità di al-Khalil, si intitola Padre Dall’Oglio e la Comunità di Deir Mar Musa, un deserto, una storia (Effatà editrice, 2022) e raccoglie le testimonianze dei protagonisti dei primi anni della […]
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